Vitamina A alleata della tiroide e non solo
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Ven, Apr

Vitamina A alleata della tiroide e non solo

Vitamina A alleata della tiroide e non solo

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Conosciamo la vitamina A come sostanza in grado di proteggere la nostra vista, ma com’è possibile che sia anche coinvolta nel funzionamento della tiroide? Leggiamo l’articolo per saperne di più

Vitamina A alleata della tiroide e non solo
Vitamina A alleata della tiroide e non solo

 

Vitamina A e tiroide

La vitamina A è anche chiamata retinolo ed appartiene alle vitamine liposolubili, ovvero a quelle che possono essere accumulate in organi di deposito, come il fegato, che la rilasciano quando il corpo ne ha più bisogno. Si è sempre saputo che la vitamina A fosse importante per la vista, poiché insieme ai suoi precursori, i carotenoidi, costituisce la rodopsina, una sostanza presente sulla retina che dà all’occhio la sensibilità alla luce. Questa si trova preformata negli alimenti sotto forma di retinolo o di provitamina A, quindi, di carotenoidi. Questi ultimi, di cui il beta-carotene è il principale, sono precursori della vitamina A, cioè vengono trasformati in vitamina A dall’organismo. Si sente poco parlare di carenze di vitamina A, poiché è molto rara, in quanto sono necessari molti mesi di alimentazione carente prima che compaiano i sintomi da deficit, però una sua carenza può rallentare la tiroide e promuovere l’autoimmunità.

Dovete pensare che l’ormone tiroideo per svolgere la sua funzione si lega ai suoi recettori nucleari, che oltre alla sequenza TRE (Thyroid Response Element), per poter attivarsi necessita di una etero-dimerizzazione, quella con il recettore dell’acido retinoico (RXR) e l’acido retinoico. Quindi, affinché l’asse tiroideo possa funzionare bene, l’ft3 deve legarsi al TRE-RXR. Infatti, il controllo della produzione di TSH da parte dell’ipofisi dipende da due fattori principali: il legame dell’ormone tiroideo a TRE ed il legame dell’acido retinoico al recettore RXR; entrambi i recettori sopprimono la trascrizione del gene dell’ipofisi TSH, modulando la trascrizione dell’ormone che stimola la produzione di ormoni tiroidei.

Deficit di vitamina A ed asse tiroideo

Come detto prima, la vitamina A ed i suoi derivati svolgono un ruolo importante nella regolazione della normale crescita e sviluppo, dimostrando anche di regolare il metabolismo degli ormoni tiroidei inibendo la secrezione del TSH.

Quando la vitamina A è in carenza però, come dimostrato dallo studio sotto, causa diverse condizioni a livello tiroideo: innanzitutto riduce l’assorbimento dello iodio tiroideo e l’incorporazione dello stesso nella Tireoglobulina, fa aumentare le dimensioni della tiroide, altera la modulazione del TSH e di conseguenza anche i livelli di ormoni tiroidei a livello periferico. La somministrazione di vitamina A, tramite alimenti o integratori, invece, ha dimostrato di apportare dei benefici anche nei bambini carenti di iodio, riducendo il TSH, la Tireoglobulina sierica e la dimensione della tiroide.

Vitamina A e autoimmunità

Ma non è finita qui. Sembra proprio che questa vitamina abbia differenti funzioni, tra le quali anche la modulazione del sistema immunitario. Come già sapete, poiché miei diversi articoli ne hanno parlato, quando il sistema immunitario riconosce un antigene, quindi una sostanza esterna, per combatterlo attiva i linfociti T e B che vanno incontro a maturazione. I linfociti T si differenziano in diverse sottopopolazioni, ma quelle maggiormente coinvolte nelle patologie autoimmuni sono i linfociti Th1 e Th17.

Nello studio riportato sotto è stato dimostrato come la vitamina A ed il suo recettore siano modulatori di questo sistema, regolatori di tipo epigenetico. Infatti, sembra evidente come il legame della vitamina A ai suoi recettori migliori la risposta immunitaria, inibendo la differenziazione dei linfociti Th1 e dei TH17, mentre il contrario si verifica in caso di carenza, promuovendo patologie autoimmuni.

Per cui quando soffriamo di patologie autoimmuni e tiroidee, sarebbe meglio dosare i livelli di vitamina A nel sangue per evitare di incorrere in deficit deleteri.

Fonti di vitamina A

Ma dove si trova la vitamina A? È presente in moltissimi alimenti, nell’olio di fegato di merluzzo, nel fegato, nel tuorlo d’uovo, nel burro e in molti ortaggi come carote crude, spinaci, cavolo, broccoli, verze, aglio, olio di germe di grano, prezzemolo, tarassaco, crescione, zucca, spinaci freschi, cicoria, pomodoro, lattuga. Tra la frutta, sono una fonte di vitamina A melone, albicocca, pesca, arancia e anguria. Se ci fate caso è contenuta nei vegetali di colore giallo-arancione, ricchi di vitamina A e dei suoi precursori. Come integrarla? Iniziate dapprima a sopperire le vostre carenze, in caso affidatevi ad un professionista per farvi consigliare un integratore alimentare.

Fonti bibliografiche:

  • Brown C et al. Retinoic Acid Is Essential for Th1 Cell Lineage Stability and Prevents Transition to a Th17 Cell Program. Immunity. 2015 Mar 17; 42(3): 499–511.
  • Farhangi MA et al. Vitamin A supplementation and serum Th1- and Th2-associated cytokine response in women. J Am Coll Nutr. 2013;32(4):280-5.
  • Farhangi MA et al. The effect of vitamin A supplementation on thyroid function in premenopausal women. J Am Coll Nutr. 2012 Aug;31(4):268-74.
  • Zimmerman MB et al. Vitamin A supplementation in iodine-deficient African children decreases thyrotropin stimulation of the thyroid and reduces the goiter rate. Am J Clin Nutr. 2007 Oct;86(4):1040-4.
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Francesco Garritano
Author: Francesco GarritanoWebsite: http://ilcentrotirreno.it/nutrizione/
Responsabile Scientifico del Supplemento NUTRIZIONE del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Biologo Nutrizionista e Professionista GIFT. Studio, Passione ed Esperienza per il benessere fisico-psichico dei miei pazienti! Nel 2003 conseguo la mia prima laurea in Chimica e tecnologia farmaceutiche, voto 110 su 110 e lode, con tesi di laurea in Biochimica Applicata che diventa pertanto la prima importante esperienza in campo farmaceutico. Nel 2007 ritorno “sui libri” per conseguire nel 2009 la seconda laurea in Scienze della Nutrizione con voto 110 su 110 e lode. Il passo seguente è l’abilitazione per avviarmi da subito alla professione di biologo nutrizionista. L’inizio di questa nuova avventura coincide con la seconda professione di docente e relatore in vari convegni su tutto il territorio nazionale, in quanto responsabile scientifico della NutriForm, società di formazione ed eventi.

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