Tosse, raffreddore e mal di gola: è il caso di aumentare le difese immunitarie
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Mar, Apr

Tosse, raffreddore e mal di gola: è il caso di aumentare le difese immunitarie

Tosse, raffreddore e mal di gola: è il caso di aumentare le difese immunitarie

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Soprattutto ora che sta per iniziare l’inverno, sempre più incombono problemi influenzali, tosse, raffreddore e debolezza. Non imbottiamoci di pasticche fin da subito per stare meglio: una soluzione la ritroviamo in alcuni prodotti genuini che hanno un’ottima efficacia nel trattamento del problema. Nell’articolo ho spiegato come ci si deve comportare per far fronte a questi acciacchi. Buona lettura!

Tosse, raffreddore e mal di gola: è il caso di aumentare le difese immunitarie
Tosse, raffreddore e mal di gola: è il caso di aumentare le difese immunitarie

 

Tosse, raffreddore e acciacchi: che fastidio!

Come sottolineo spesso sul mio blog, è oramai noto alla maggior parte delle persone che la migliore prevenzione sta nell’arte del sapersi alimentare; e, ancor più, molte volte il trattamento migliore lo ritroviamo proprio nell’uso appropriato di specifici alimenti. Quindi, è possibile combattere l’infiammazione proprio mediante la nutraceutica “artigianale”, se così la si può definire.

Capita che abbiamo la tosse, il raffreddore, il dolore localizzato alla faringe, la febbre, ed è possibile che il nostro sistema immunitario, indebolito dai cambiamenti climatici in corso e quindi più vulnerabile, venga più facilmente attaccato dagli agenti patogeni o presenti i classici fenomeni da raffreddamento. Molto spesso questi problemi, frequenti e banali, sono però un vero disagio, soprattutto impediscono il normale svolgimento delle attività quotidiane e possono debilitare significativamente il soggetto; nei casi più complessi, l’infiammazione non trattata correttamente può avanzare anche ai bronchi e ai polmoni, per questo è utile non prestare superficialità su una questione che apparentemente potrebbe risultare di basso rilievo clinico.

Tosse, raffreddore e acciacchi: la soluzione è sempre la compressa?

Quando abbiamo la febbre, essa è una reazione difensiva nei confronti del patogeno, e non è una buona consuetudine abbassare la temperatura corporea quando si presenta a circa 37,5 – 38,5 °C: andremo solamente ad allungare i tempi di guarigione e non permetteremo all’organismo di agire a monte del problema e aggredire il patogeno. Stessa cosa vale per gli antibiotici o gli altri farmaci che vanno ad anticipare quello che, nei casi standard, dovrebbe fare il nostro organismo: nel momento in cui prendiamo un antibiotico per ogni qualsivoglia malanno, non solo andremo ad indebolire il sistema immunitario e a disabituarlo da quello che dovrebbe essere il suo compito per la protezione sull’organismo, ma andremo anche a destabilizzare la flora batterica intestinale, provocando un’anomalia di distribuzione tra batteri patogeni e non patogeni all’interno del nostro intestino. Questa iperproliferazione della carica batterica patogena intestinale può dar luogo alla SIBO e a tutte le altre problematiche ad essa correlate, come Leaky Gut Syndrome e tutte le malattie associate ad essa. Per non parlare delle conseguenza riguardo la scelta continua di utilizzare le forme di prevenzione  per ogni problema blando di acciacco stagionale.

Trattamento con la nutrizione

Così, nel momento in cui si ha il virus dell’influenza, o altri problemi da patogeni e da raffreddamento, o anche uno dei virus parainfluenzali che sono diffusi nella stagione fredda, è bene sì non trascurare un’eventuale trattamento farmacologico per alcuni casi particolari, mentre  la scelta principale da dover tenere in mente è innanzitutto utile  trattare il problema anche con alcuni dei rimedi naturali più utili per andare a sollecitare il sistema immunitario e fronteggiare naturalmente il problema.

Iniziamo con un rimedio che già le nostre nonne sapevano bene, e che scientificamente parlando ha dei riscontri positivi riguardo al problema: il brodo di pollo e di ossa!

Il brodo di pollo contiene specifiche proteine vanno a modulare l’infiammazione e contrastare molti sintomi del raffreddamento. Proprio in riferimento a ciò, un gruppo di pneumologi statunitensi ha evidenziato che nella parte liquida del brodo ci sono degli elementi peptidici che riescono ad assolvere alla funzione di riduzione della chemiotassi dei neutrofili; quello che vanno a svolgere è evitare che l’infiammazione si propaghi in maniera significativa, evitando così di sviluppare raffreddore, tosse, mal di gola, malessere generalizzato. E’ stato visto che l’azione inibitoria sui neutrofili era dovuta sia ai vegetali con cui è stato fatto il brodo sia al pollo stesso: ciò permette di farci riflettere sul fatto che l’effetto medicinale  del brodo di pollo risiede nella componente liquida in sé e non nella semplice assunzione di carne.

Tuttavia, sappiamo come fare un buon brodo?  il brodo di pollo deve essere fatto in modo tale che gli aminoacidi che costituiscono la sua carne escano nell’acqua in modo corretto. Se per fare un buon lesso si deve buttare la carne in acqua già bollente in modo da chiudere immediatamente le porosità della carne e trattenere al suo interno le proteine utili, invece per fare un buon brodo, il discorso è diverso: si mettono pezzi più piccoli di pollo in acqua fredda e si fa innalzare gradualmente la temperatura fino a portare il tutto ad ebollizione. In questo modo gli aminoacidi e le proteine del pollo possono uscire dalla carne e andare a diluirsi nell’acqua; stessa cosa vale per i vegetali presenti nel brodo che andranno a costituire la parte liquida mediante le loro componenti in micronutrienti.

Inoltre, il brodo di pollo permette di idratarci in maniera significativa, un altro elemento fondamentale utile per i periodi di malessere, in cui si tende a ridurre l’intake di liquidi giornaliero.

Sono inoltre molto importanti le verdure con i loro micronutrienti ad attività anti-infiammatoria. Per esempio, i cavoli e i broccoli, che sono in grado di stimolare in modo complementare le azioni del sistema immunitario, e le crucifere in generale, presenti in modo naturale soprattutto nella stagione autunno/inverno, di particolare interesse per la capacità di rimuovere molti inquinanti dall’organismo. Infatti , i broccoli, i cavoli e la verza contengono composti solforati, che hanno un’ottima capacità detossificante per la nostra salute. Utilissimo è il consumo di queste sostanze soprattutto nella stagione fredda in grandi città del nord Italia, dove purtroppo l’inquinamento è notevole e il rilascio di infiammazione è elevato.

Uno studio ha mostrato anche come l’azione di una semplice integrazione con broccoli nei giovani fumatori sia significativa nell’azione antinfiammatoria con netta riduzione della PCR (Proteina C Reattiva) e non solo, ma anche altre citochine.

Ottimi sono i micronutrienti, sia negli alimenti che negli integratori alimentari, di Zinco e Manganese (che attivano il sistema immunitario in senso difensivo) e di betaglucani (anche loro con azione difensiva), ma anche di quelli presenti nell’aglio e nella curcuma, con attività anti-ossidante, anti-infiammatoria e anche anti-piretica.

Fonti bibliografiche:

  • Rennard BO et al. Chicken soup inhibits neutrophil chemotaxis in vitro. Chest. 2000 Oct;118(4):1150-7.
  • Riso P et al. Effect of 10-day broccoli consumption on inflammatory status of young healthy smokers. Int J Food Sci Nutr. 2014 Feb;65(1):106-11.
  • Chiappini E et al. Management of fever in children: summary of the Italian Pediatric Society guidelines. Clin Ther. 2009 Aug;31(8):1826-43.

 

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Francesco Garritano
Author: Francesco GarritanoWebsite: http://ilcentrotirreno.it/nutrizione/
Responsabile Scientifico del Supplemento NUTRIZIONE del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Biologo Nutrizionista e Professionista GIFT. Studio, Passione ed Esperienza per il benessere fisico-psichico dei miei pazienti! Nel 2003 conseguo la mia prima laurea in Chimica e tecnologia farmaceutiche, voto 110 su 110 e lode, con tesi di laurea in Biochimica Applicata che diventa pertanto la prima importante esperienza in campo farmaceutico. Nel 2007 ritorno “sui libri” per conseguire nel 2009 la seconda laurea in Scienze della Nutrizione con voto 110 su 110 e lode. Il passo seguente è l’abilitazione per avviarmi da subito alla professione di biologo nutrizionista. L’inizio di questa nuova avventura coincide con la seconda professione di docente e relatore in vari convegni su tutto il territorio nazionale, in quanto responsabile scientifico della NutriForm, società di formazione ed eventi.

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